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Cocoricò – Riccione

“Il sabato sera in Italia è solo Cocoricò”.

Così diceva Matteo Sorbellini negli anni Novanta e – per una volta – non faceva arrabbiare i dj del Titilla.

Perché il sabato sera in Italia era solo Cocoricò: e lo è ancora, con la differenza che il Cocco, superato il ventennale, ospita i clubber più esigenti anche durante la settimana.

Soprattutto nei mesi estivi, quando la programmazione si fa fitta di eventi che attirano fino a settemila persone e che lo fanno diventare un super club di livello mondiale. Dalla sua apertura, nel 1989, il Cocoricò si è imposto come il luogo in cui la musica più di tendenza passa per prima per poi raggiungere il resto della penisola.

Dai fasti dell’house nel privé Titilla con i dj resident Ralf e Claudio Di Rocco, capaci di conquistare una clientela che ogni sabato raggiungeva Riccione anche dal profondo Sud e dalle grandi città del Nord, a quelli della progressive (e successivamente techno) in Piramide, coi dj che hanno fatto la storia di questo genere in Italia: Cirillo, Saccoman, Ricci. Senza dimenticare il Morphine, super privé e art room in cui i pochi fortunati che riuscivano a entrare (rigorosamente a piedi scalzi) raccontavano cose di un altro mondo. E che dire della struttura a piramide? Il riferimento all’ascensione mistica è perfettamente al passo dei tempi con l’avvicinarsi del 2012, mentre le pareti trasparenti simboleggiano quell’infinito che si può raggiungere solo grazie alla musica. Più degli anni Novanta, oltre gli anni Zero, il Cocco è tornato ai fasti del passato, anzi li ha superati grazie a una line-up poliedrica che comprende i più grandi nomi in ambito techno, house, nu-rave, minimal e funk.

Dai 2 Many Dj’s ai The Bloody Beetroots, passando per Sven Väth, Tiga, Crookers e Paul Van Dyk, il club della Piramide offre solo il meglio della musica elettronica contemporanea, con un impianto audio/video/luci all’avanguardia e un palco – novità della stagione – che apre ai live set. Senza dimenticare le collaborazioni con i party Cocoon di Sven Väth e il più grande staff di one night italiane: il Diabolika.

E allora tutti in pista, “perché il clubbing in Italia è solo Cocoricò

Testo tratto da www.cocoricò.it